martedì 4 novembre 2014

Positivity challenge: sfida con gli altri o con se stessi?

Sta girando da un po’ di tempo su facebook una moderna catena di sant’Antonio, chiamata Positivity challenge. La persona “nominata” o, in questo caso taggata, deve scrivere per cinque giorni tre cose positive che sono successe durante la giornata, invitando a sua volta altre due persone a farlo.

Il compito è molto semplice e potrebbe sembrare quasi banale, ma questo piccolo giochetto può essere molto più utile di quanto sembri. Dovendo trovare ogni giorno tre cose belle che ci sono capitate ci “costringiamo” a fermarci a riflettere, a rivivere la nostra giornata, a vedere ciò che è stato positivo e ciò che è stato negativo, i risultati raggiunti o gli errori fatti. In tal modo, da un lato, possiamo diventare consapevoli di alcuni aspetti che per via della frenesia di questo mondo spesso tendono a sfuggirci, dall’altro possiamo anche dedicare a noi stessi cinque preziosissimi minuti, cosa che spesso dimentichiamo di fare.  

La vera sfida ora è non limitarsi a farlo per cinque giorni e su un social network (che rende il tutto molto poco intimo e riservato), ma trasformare questo semplice esercizio in un’abitudine quotidiana. Prendiamoci un quadernetto da tenere sul comodino e ogni sera, prima di andare a dormire, concediamoci cinque minuti per trovare tutti i lati positivi delle ultime 24 ore. Ci aiuterà a vedere come anche quella che ci può sembrare una pessima giornata, possa nascondere piccoli gesti, momenti o persone che ci strappano un sorriso o che ci fanno stare meglio. E chi lo dice che non ci aiuta anche ad avere sonni migliori?

Non pensare “sì dai, domani lo faccio”, inizia stasera, inizia ora se hai già qualcosa di bello da scrivere. La sfida adesso non è con i tuoi amici di facebook, è con te stesso! Se hai dimostrato agli altri che lo puoi fare per cinque giorni, dimostra a te stesso che lo puoi fare per un mese, nell’intimità del tuo quadernetto.

Accetti la sfida? Scrivilo nei commenti!

Foto da Google immagini

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