mercoledì 30 dicembre 2015

Chi vuole iniziare il 2016 alla grande?

Il 2015 è ormai agli sgoccioli e, come ogni anno, si tirano le somme dell’anno passato, ma, soprattutto, ci si riempie la testa di buoni propositi. Ma poi…quanti di questi vengono realizzati?
Da gennaio mi metto in riga con il cibo
Da gennaio comincio a muovermi di più…
Da gennaio fumo di meno…
Da gennaio dedico più tempo alla mia famiglia
E a febbraio? Stiamo ancora mantenendo le nostre promesse? Probabilmente NO! E il motivo è semplice, il nostro cervello ha bisogno di una direzione e di una meta precise, ha bisogno di sapere in che modo e con che mezzi posso raggiungerla. In poche parole, abbiamo bisogno di porci degli obiettivi mirati.
Come? Ti propongo un giochino! Non ti porterà via più di 5-10 minuti!
Prendi carta e penna o apri le note del tuo cellulare o del tuo tablet (qualsiasi cosa tu abbia a portata di mano) e scrivi questo elenco:
1.  Cosa
2.  Quando
3.  Perché
4.  Come
5.  Con cosa
6.  Con chi
Ed ora vediamo cosa scriverci vicino:
1.  Cosa: scrivi una cosa che vorresti modificare, un’abitudine che vorresti prendere, un obiettivo che ti piacerebbe raggiungere. Per farlo riguarda la tecnica SMART, ti può aiutare ad essere più preciso e quindi a rendere il tutto più efficace;
2.  Quando: entro quando vuoi raggiungere il tuo obiettivo, datti una scadenza, solo in questo modo potrai organizzare il tuo percorso fino alla meta. Ti faccio un esempio: quanto è difficile studiare per un esame finché non si sa la data dell’esame stesso?
3.  Perché: metti nero su bianco il perché questa meta è così importante per te, che valore ha e qual è la “ricompensa” nel raggiungerla, cosa potrebbe cambiare nella tua vita quotidiana;
4.  Come: e qua viene il bello…quali sono le azioni concrete che devi fare per avvicinarti al tuo obiettivo? Cosa puoi fare da oggi, da adesso per fare un passettino in avanti verso quello che vuoi raggiungere? Fai un elenco di piccole azioni che potresti fare oggi e tutti i giorni;
5.  Con cosa: quali sono le caratteristiche tue personali che ti possono aiutare in questo? Perseveranza, tenacia, testardaggine, gentilezza, capacità di relazionarsi con gli altri, positività…;
6.  Con chi: c’è qualcuno che potrebbe essere un tuo alleato? Che può aiutarti a “stare in riga”? Scrivilo qui e non avere paura di chiedere il suo aiuto.
FATTO!! Certo, lo ammetto, non è un gioco semplicissimo, ma nemmeno la vita lo è e questo piccolo esercizio ti aiuterà ad affrontarla con un’ottica diversa, ad iniziare l’anno con una marcia in più. Se hai più obiettivi o propositi compila più elenchi, ma non dimenticarti che la nostra mente fa fatica a concentrarsi su molte aspetti diversi, quindi in questo caso vale il detto “pochi, ma buoni” e nulla vieta di porsi nuovi obiettivi durante il corso dell’anno!
BUON 2016 A TUTTI!!

domenica 20 dicembre 2015

Esperienza di rilassamento ed ecopsicologia a Levico

L’AssociazioneOttimaMente, di cui faccio parte come volontaria, propone un’interessante attività da fare durante le vacanze di Natale, realizzata in collaborazione con l’APT della Valsugana e l’AssociazioneLevico…in Famiglia.
Attraverso 6 incontri (frequentabili singolarmente) cercheremo di dare un breve quadro teorico generale dei rapporti tra natura e psiche, il tutto come introduzione alle attività esperienziali di rilassamento ed ecopsicologia.
L’allentamento delle tensioni, il rilassamento e l’introspezione  verranno raggiunti attraverso continui riferimenti all’ambiente naturale. La riflessione in gruppo sarà, invece, lo strumento fondamentale per elaborare il vissuto emotivo sperimentato.
Gli incontri si svolgeranno nelle seguenti giornate:
28-29-30 dicembre 2015
4-5-6 gennaio 2016
con orario 9.30 – 11.30
presso l’Associazione “Levico… in famiglia” in via Sluca de Matteoni 8 (ex Scuole Medie) a Levico Terme (TN)
Il costo di partecipazione ad ogni incontro è di 10€ a cui vanno aggiunti 5€ di quota associativa.
Per maggiori informazioni e per prenotazioni:
Dott.ssa Paola Bertotti Tel. 349 1439206
Dott.ssa Serena Costa Tel. 333 1029274

mercoledì 16 dicembre 2015

4 fattori che influenzano l'autoefficacia

La scorsa settimana abbiamo chiamato in causa un famoso psicologo canadese, tale Albert Bandura, che ci ha permesso di affrontare un tema molto importante per gli atleti e per la prestazione sportiva, ovvero l’autoefficacia. Abbiamo visto come, da un punto di vista funzionale, un alto livello di autoefficacia porta con sè numerosi vantaggi.

Come si costruiscono, quindi, le convinzioni individuali di autoefficacia? Bandura è convinto che esse derivino da 4 fattori:

1.  ESPERIENZA DIRETTA: mettersi alla prova, sperimentarsi, testare le proprie abilità e le proprie risorse ci fa andare incontro a successi e fallimenti che arricchiscono, in ogni caso, il nostro bagaglio esperienziale;

2.  ESPERIENZA VICARIA: o di modellamento, e cioè imparare attraverso l’osservazione di altre persone (modelli), possibilmente con caratteristiche simili alle nostre. Il ragionamento sottostante è questo: “se è capace lui (che è simile a me), posso farcela anch’io”;

3.  PERSUASIONE: l’incoraggiamento esterno, soprattutto da parte di persone che riteniamo abili e capaci, se è realistico e non esagerato, aiuta a mantenere elevati i livelli di impegno e stimola a dedicarsi a compiti sempre più complessi;


4.  CONTROLLO DELLE EMOZIONI: ascoltare il proprio corpo e interpretare in maniera corretta le emozioni influenza il nostro agire. Un senso di tensione, per esempio, può essere visto come energia attivante e che facilità l’azione oppure come incapacità di saper gestire la situazione. Da qui l’importanza di saper leggere in maniera più positiva i segnali del corpo, anche attraverso l’apprendimento di tecniche psico-corporee di rilassamento.

venerdì 4 dicembre 2015

Autoefficacia: un ingrediente essenziale

Oggi vi parlo di una caratteristica indispensabile che deve possedere un atleta: il senso di autoefficacia.

Albert Bandura fu il primo studioso a definire il concetto di autoefficacia e a sviluppare da esso una teoria, che, per la psicologia dello sport e il mental training, è di fondamentale importanza.

Detta con parole (molto) povere, l’autoefficacia è la sensazione, la convinzione di essere in grado (o meno) di svolgere un determinato compito con le proprie capacità e abilità e di ottenere il risultato sperato. Concretamente una persona che dubita delle proprie capacità penserà che le sue azioni raramente raggiungano l’effetto desiderato; proprio per questo sceglierà obiettivi o compiti più semplici e facilmente raggiungibili rispetto ad una persona che è consapevole del proprio valore e crede nelle proprie risorse. Chi ha un elevato senso di autoefficacia, infatti, sarà portato a cercare sfide sempre più stimolanti e ad affrontare compiti difficili con meno ansia e meno stress.

Andiamo, adesso, a vedere come i livelli di autoefficacia influenzano la prestazione in ambito sportivo: l’atleta che non riconosce le sue abilità e che non ha fiducia nelle stesse, raramente si porrà obiettivi ambiziosi e sfidanti; sarà più probabilmente incline ad adottare schemi di gioco o strategie già usate e consolidate, limitando in questo modo la possibilità di apprendimento e miglioramento. Al contrario, l’atleta sicuro di se stesso e delle proprie risorse cercherà di mettersi alla prova, di trovare tattiche sempre migliori e di potenziare continuamente la sua prestazione.

Una bella differenza!!

Sviluppare un forte senso di autoefficacia deve essere, quindi, una priorità per tutti gli atleti e nel prossimo articolo vedremo come è possibile farlo.

martedì 1 dicembre 2015

Percorsi di rilassamento: nuovo servizio in partenza!

 “Il momento giusto per rilassarsi è quando non hai tempo per farlo.”

Diceva bene il giornalista australiano Sydney J. Harris, che aveva probabilmente capito che trovare del tempo per se stessi deve essere una priorità e non una cosa che facciamo quando non abbiamo altro da fare.

Imparare a rilassarsi non significa solo avere uno strumento pratico per gestire momenti difficili, quali periodi di ansia e stress eccessivi, ma anche imparare a dedicare alcuni minuti della giornata a se stessi e al proprio benessere.

Apprendere tecniche di respiro e di rilassamento, permette inoltre di incrementare alcune abilità mentali, quali concentrazione e memoria, di aumentare la propria consapevolezza e il proprio livello di energia e vitalità e, a livello fisico, di ridurre i livelli di pressione sanguigna.

Nasce quindi un nuovo servizio targato Sport Mind:

MI DEDICO UN MOMENTO:
percorso di rilassamento per imparare a gestire ansia e stress in modo naturale

Un percorso di tre incontri rivolto a piccoli gruppi (3 – 5 persone) che dà la possibilità di acquisire alcune tecniche di benessere, utilizzabili poi in autonomia e anche con poco tempo a disposizione.

Percorsi in partenza ogni mese…prenota il tuo posto al più presto!

Per maggiori info e per prenotazioni vi invito a contattarmi:
tel. 349/1439206
mail: paolabertotti@gmail.com

sabato 21 novembre 2015

Incontro gratuito a Trento: QUANDO LO SPORT FA CRESCERE

Ben trovati lettori, come promesso le batterie sono state ricaricate e si riparte con tante novità e appuntamenti.

Primo fra tutti è un incontro informativo e di confronto dal titolo:

QUANDO LO SPORT FA CRESCERE: 
il ruolo del genitore e dell’allenatore

L’attività motoria, specie se regolata come nello sport, è un ottimo strumento per aiutare la persona a crescere, non solo nelle sue capacità di movimento fisico, ma anche e soprattutto nelle capacità di movimento psichico ed emotivo: fa apprendere abilità trasferibili dalla palestra o dal campo da gioco alla quotidianità.  Affinché l’ambiente sportivo diventi un contesto educativo è però necessario che sia ben gestito, con un progetto finalizzato all'educazione della persona oltre che ad apprendere le "regole del gioco". Allenatori e genitori, figure di riferimento per l’atleta, possono fare la differenza in questo importante processo a diventare "grandi"… Vediamo come!

L’incontro si terrà 
MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE ad ore 20.30 
presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro
Via Calepina, 1 - Trento

SIETE TUTTI INVITATI!

venerdì 30 ottobre 2015

Warning: low battery

Come nello sport anche nella vita è necessario prendersi dei momenti di riposo, per riossigenare mente e corpo e ripartire con più energia.

Sport Mind sarà a ricaricarsi dal 31 ottobre al 15 novembre


Durante questo periodo non sarò rintracciabile via telefono, ma potete comunque scrivermi via mail al solito indirizzo paolabertotti@gmail.com

martedì 27 ottobre 2015

La carta dei doveri del genitore nello sport

Il Panathlon International è un’associazione con “finalità etiche e culturali che si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport, inteso come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini ed i popoli.”

È un’associazione internazionale fondata principalmente sul volontariato. Più di un anno fa ha redatto un documento in cui vengono elencati i doveri del genitore e, più in generale, di colui che si occupa a vario titolo del processo educativo-sportivo dei bambini e dei ragazzi.

Invito tutti coloro che hanno a che fare con i bambini e ragazzi nell’ambito sportivo a leggere questo breve elenco e a darne diffusione. Potete trovare la “Carta dei doveri del genitore nello sport” cliccando qui.

Per le Associazioni o le Società Sportive è anche possibile sottoscrivere la Carta, con l’impegno di darne ampia diffusione nei luoghi e nei modi che ritengono più consoni.

Cliccate qui per avere maggiori informazioni sulla Carta e sul Protocollo di Attuazione ideato dalla Segreteria Generale.

Foto: sito panathlon.net

martedì 20 ottobre 2015

Il miglio quotidiano

Ricorda una preghiera, ma in realtà “il miglio quotidiano” si riferisce ad una innovativa e, a mio parere, geniale iniziativa presa da una scuola scozzese nella città di Stirling.

Quando i bambini della St. Ninians primary school sentono le parole “daily mile” (il miglio quotidiano), appoggiano le penne, chiudono i quaderni ed escono in giardino per percorrere, a piedi o di corsa, un miglio (poco più di un chilometro e mezzo). Il segnale viene dato casualmente nell’arco della giornata e i bambini sembrano felici di poter “staccare” anche solo per pochi minuti. Solo il ghiaccio o una forte pioggia fermano il miglio quotidiano.

Da tre anni e mezzo gli alunni di questa scuola corrono o camminano per un miglio al giorno e questo, non solo permette a tutti di fare del movimento, ma ha migliorato la condotta e la concentrazione durante le lezioni. In un paese dove l'obesità infantile è in continua crescita, alla St. Ninians nessun bambino è in sovrappeso.

I benefici di tale abitudine per ora sono stati constatati solo dall’osservazione degli insegnanti, ma l’Università di Stirling ha avviato uno studio comparativo per mettere in evidenza i benefici fisici, cognitivi ed emozionali del “daily mile”.

E se fosse di portare questa abitudine nelle nostre scuole?

Articolo originale su: The Guardian

Foto: theguardian.com

martedì 13 ottobre 2015

Attività motoria e...disgrafia

Vorrei parlarvi oggi di un interessante e innovativo progetto di ricerca svolto presso l’Università degli Studi di Genova, che ha come scopo intervenire in maniera mirata, da un lato per il recupero dei disturbi della scrittura (disgrafia), dall’altro per cercare di prevenire l’insorgenza delle difficoltà che questi disturbi possono creare nei bambini che frequentano la scuola primaria. Si pensa che agire a livello motorio possa avere l’effetto di educare alla salute, agendo sull’individuo nella sua totalità e sviluppando insieme capacità fisiche, mentali e sociali.

Inoltre i bambini affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) confondono spesso la destra con la sinistra, hanno rigidità muscolare, scarsa coordinazione, tempi di esecuzione lunghi e difficoltà a mantenere la concentrazione.

Il lavoro principale svolto in questa ricerca consisteva nel far svolgere ai bambini (gruppo sperimentale) esercizi di attività motoria per potenziare le capacità di coordinazione generale, coordinazione oculo-manuale, lateralità (conoscenza dei lati destro e sinistro del corpo), percezione spazio-temporale e direzionalità (discriminazione laterale dello spazio).

I dati mostrano come il protocollo utilizzato nella ricerca aiuti a sviluppare capacità coordinative, come percezione spaziale, direzionalità e coordinazione oculo-manuale, permettendo ai bambini di migliorare rispetto ai coetanei che non hanno svolto lo stesso programma di lavoro (gruppo di controllo). Inoltre è stato visto come i bambini affetti da disgrafia siano migliorati notevolmente.

Questo studio ci aiuta, quindi, a capire come l’attività motoria (se pianificata e strutturata) possa essere di fondamentale importanza non solo nel favorire lo sviluppo psicofisico del bambino, ma anche nell’apportare benefici per gli alunni affetti da disgrafia.


Per una lettura completa della ricerca: “Disgrafia e attività motoria nell’età della scuola primaria” di D. Senarega, E. Restani, V. Palombo in Il Giornale Italiano di Psicologia dello Sport, n.20, pagg.39-45

Foto: Google Immagini


lunedì 5 ottobre 2015

Trento si veste di...sport!

Un week end esplosivo quello che ci sarà a Trento sabato e domenica prossimi (10 e 11 ottobre). La città si riempirà di movimento, gioco, benessere e tante persone che hanno voglia di divertirsi e stare bene…con se stessi e con gli altri!

Trento Half Marathon - Edizione 2014
Il primo grande evento sarà il Trentino Running Festival, due giorni dedicati alla corsa, ma non solo. Questo progetto, infatti, nasce “dall’idea che lo sport possa essere fulcro che lega l’uomo, il benessere, il miglioramento dello stile di vita, la cultura e la sostenibilità ambientale”. Non solo sport inteso come attività agonistica, ma più come stile di vita basato sulla salute e sul benessereAll'interno del Festival ci saranno varie manifestazioni, fra cui:

-    Giro al Sas: gara internazionale alla sua 69^ edizione;
-    Giro al Sas Kids: comprende sia una gara non competitiva per i più piccoli, sia le gare valide per i campionati provinciali giovanili CSI;
-    Trento Half Marathon: mezza maratona riconosciuta dalla FIDAL e inserita nel calendario internazionale;
-    Happy Family Run: una 5km di corsa o camminata aperta a tutti.

A fare da contorno a tutto questo ci sarà un altro grande evento dedicato al fitness e al wellness, ovvero il Trentino Wellness Expo, “dove le discipline dello sport e l’armonia del fitness, si incontrano con la creatività dello spettacolo.” L’Expo si troverà in Piazza Fiera nelle giornate di venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 e darà l’opportunità a tutti di vedere da vicino il mondo del fitness, con stand espositivi, spettacoli, possibilità di provare nuove discipline sportive.

Quindi, anche se è solo lunedì, buon week end in movimento a tutti!!

Foto da: trentorunningfestival.it

martedì 15 settembre 2015

Analisi di una partita che ha dell'incredibile

Alzi la mano chi lo scorso week end non si è sentito orgoglioso di essere italiano! Basket, ginnastica ritmica, ciclismo, tennis…in Italia abbiamo un sacco di problemi, ma lo sport è capace di darci ancora grandi soddisfazioni.

Due italiane in finale agli US Open, direi una cosa più unica che rara, come si suol dire. Ma l’ultima partita è quasi passata in secondo piano, perché il match che tutti ricorderanno sarà quello di Roberta Vinci e Serena Williams.

Penso che se la psicologia dello sport fosse una partita, sarebbe proprio quella semifinale. Giocata più di testa che di fisico. E ce lo conferma Roberta nelle numerose interviste che sono seguite alla mitica impresa. Gli scommettitori la davano 300 a 1 e lei dice sorridendo: “Spero di aver arricchito qualcuno che ha creduto in me”.

Ma la prima ad aver fiducia in se stessa è stata proprio lei, ha portato in campo tutta la sua forza mentale, è entrata in stato di flow e ha raggiunto la sua peak performance. Dopo la partita le sue parole sono queste: “Dentro di me mi dicevo: pensa a buttare la pallina dall’altra parte. Prova a buttarle tutte, e non pensare che dall’altro lato del campo c’è Serena. E corri. Hai presente? Butta la palla di là e corri, non fermarti a pensare. E così ho vinto”.

Anche se il dialogo interno, a mio parere, può essere migliorato, il suo obiettivo era quello di giocare al meglio il match, dare tutto quello che poteva, non risparmiarsi; al contrario della sua avversaria, che forse ha dato un po’ troppo per scontato il risultato, è riuscita a concentrarsi su di sé, consapevole delle sue capacità e anche dei suoi punti deboli.

Nonostante il primo set perso è riuscita a rimanere focalizzata e ha preso forza dal nervosismo di Serena, che, come noto, fatica a gestire la rabbia e la frustrazione.

Riassumendo:

-    Obiettivi di prestazione prima di quelli di risultato
-    Ottima gestione dell’ansia e del nervosismo: “In queste partite conta moltissimo il controllo. Sono stata brava a non demoralizzarmi in determinati momenti.” 
-    Focus interno e alti livelli di concentrazione: “Ho perso il primo set, ma sono rimasta agganciata in ogni punto.”
-    Attenzione al presente: ”Mi ripetevo di non pensare a niente e di continuare a giocare punto per punto, come fosse una partita come un'altra.”
-    Divertimento: “Mi dicevo anche stai calma, sii felice, prenditi tutte le emozioni positive del caso e vai avanti.”

Grande Roberta e grandissimi tutti gli sportivi che stanno regalando emozioni all’Italia!



Foto: Gazzetta dello sport, Federazione Ginnastica d'Italia