mercoledì 14 dicembre 2016

Quest'anno a Natale..regala Benessere!

Stupisci le persone a cui vuoi bene con un regalo originale e certamente apprezzato…regala un buono per un percorso “Mi dedico un momento”.

Darai la possibilità a questa persona speciale di dedicare del tempo a sé stessa in un modo semplice e…rilassante! Inoltre le darai l’opportunità di imparare tecniche utilizzabili in qualunque momento, che aiutano a ridurre lo stress, l’ansia e ad aumentare l’energia fisica.

Il buono sarà utilizzabile per tutto il 2017 sia per i percorsi di Trento sia per quelli di Lavis presso il Circolo Respiro Attivo.

Le prossime date per gennaio sono:

Trento: martedì 10, 17, 24 e 31 gennaio (orario da stabilire)
Lavis: giovedì 12, 19 e 26 gennaio e 2 febbraio (orario: 18.45 - 19.45)

Contattami per avere maggiori informazioni e per sapere come ricevere il buono da regalare. 

lunedì 21 novembre 2016

"Mi dedico un momento"..nuovo percorso in partenza

"Rilassati, raccogliti, allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto." 
(Italo Calvino)

Continuano i percorsi "Mi dedico un momento" per apprendere tecniche di rilassamento e di benessere allo scopo di gestire in maniera naturale ansia e stress, ma non solo, il rilassamento infatti ha molti effetti benefici sulla nostra salute psicofisica

Risultati immagini per relaxRilassarsi aiuta a:
- abbassare la pressione arteriosa
- migliorare la qualità del sonno
- ritrovare energia in poco tempo
- affrontare momenti difficili o situazioni impreviste
- aumentare la capacità di concentrarsi
- ....

NOVITA'!!
Nel percorso che stiamo per terminare abbiamo sperimentato una novità che si è rivelata molto piacevole. Nel mese di novembre è infatti iniziata una collaborazione con il negozio di tè, infusi e tisane Peter's Tea House. Alla fine di ogni incontro verrà offerta una tisana rilassante e a conclusione del percorso verrà consegnato il catalogo Peter's Tea House con un ulteriore assaggio in omaggio

Le date per il prossimo percorso sono:
martedì 6 dicembre
martedì 13 dicembre
martedì 20 dicembre

Per maggiori informazioni su costi e orari e per prenotazioni potete chiamarmi, scrivermi o seguire l'evento su Facebook

martedì 1 novembre 2016

Psicologo clinico e psicologo dello sport...trova le differenze!

Nonostante lo psicologo dello sport sia una figura sempre più conosciuta anche in ambito italiano, ancora oggi, quando affermo di lavorare come psicologa in ambito sportivo, ricevo risposte di questo genere:

“Hanno così tanti problemi gli atleti?”
“Di che problemi vengono a parlarti gli atleti?”
“Gli aiuti a non pensare ai loro problemi così giocano meglio!” (giuro che me l’hanno chiesto!)

Purtroppo alla parola “psicologo” si associa sempre il termine “problema”, anche se, come nel caso della psicologia dello sport, ma non solo, i problemi non sono il punto centrale del percorso.

Lo psicologo clinico o lo psicoterapeuta, per intenderci, quello che tutti immaginano con il lettino nello studio (anche se ormai solo in pochi lo hanno per davvero), è una figura che effettivamente lavora sulle problematiche e sulle difficoltà che il cliente porta in terapia. Nonostante questo a noi psicologi piace molto di più parlare di crescita personale e miglioramento dello stato di salute, anziché di problemi da superare...una prospettiva un po’ diversa!

Se si parla di psicologo sportivo la questione cambia ancora, poiché non si parla tanto di difficoltà da affrontare, ma di abilità da potenziare. Quello che interessa allo psicologo che lavora con l’atleta non è tanto risolvere i suoi problemi (che ci possono essere come no), ma quello di accrescere, tramite l’allenamento mentale, tutte quelle abilità che gli sono utili per dare il meglio di sé. Per esempio, se un atleta mi parla della sua ansia eccessiva subito prima di una prestazione, il mio obiettivo non sarà quello di eliminare quest’ansia, bensì quello di allenare l’atleta a sviluppare la capacità di gestirla.


Quindi anche se le difficoltà le hanno anche gli atleti (in quanto esseri umani) in un percorso di allenamento mentale l’attenzione non è tanto su queste difficoltà, quanto sul miglioramento e sull’incremento delle abilità mentali necessarie alla miglior performance

domenica 9 ottobre 2016

Nuove date del percorso "Mi dedico un momento"

L’inferno è quando sei teso e il paradiso quando sei rilassato: il rilassamento totale è il paradiso.
(Osho)

Vieni a ritrovare il tuo paradiso regalandoti un percorso di coccole e benessere. 

Le date per il mese di novembre sono le seguenti:

- martedì 8 
- martedì 15
- martedì 22

Da quest'anno è possibile iscriversi al percorso di 3 incontri o a quello di 6 incontri (ad un prezzo più conveniente).

Per maggiori informazioni puoi chiamarmiscrivermi o seguire l'evento su Facebook.

venerdì 7 ottobre 2016

Resisto dunque sono

“Se ce la metto tutta non posso perdere. Forse non vincerò la medaglia d’oro, ma sicuramente vinco la mia battaglia personale. È tutto qui.” (Ian Thorpe, nuotatore australiano)
Resisto dunque sono è un libro scritto da Pietro Trabucchi, psicologo che da sempre si occupa di prestazione sportiva, in particolare degli sport di endurance, quali maratone e ultramaratone.  

Il concetto attorno al quale è costruito questo piccolo manualetto è quello della resilienza psicologica, ovvero “la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà che ci si presentano” e lo stress che ne consegue. Gli psicologi hanno preso in prestito il termine dall’ambito ingegneristico, che definisce un materiale resiliente come quello in grado di resistere a delle forze dinamiche, quindi agli urti.

L’autore prende spunto dall’ambito sportivo e dalle storie di numerosi atleti (da lui personalmente seguiti) per illustrare le caratteristiche di una persona resiliente e i motivi per cui questa abilità andrebbe potenziata. Infatti la notizia bella che ci porta questo libro è proprio il fatto che la resilienza può essere allenata, il che, in parole povere, significa aumentare la nostra capacità di gestire lo stress (alzi la mano chi non lo vorrebbe!). 

Lo sport in questo caso è chiaramente utilizzato come metafora della vita e le indicazione che troverete in questo libro non sono utili e utilizzabili soltanto dagli atleti, ma anche da qualsiasi altra persona che voglia raggiungere i propri obiettivi e riuscire a “vivere e non lasciarsi vivere”.

La capacità dell’autore di semplificare concetti anche molto complessi e le numerose e stimolanti citazioni rendono la lettura molto scorrevole e piacevole. 

lunedì 26 settembre 2016

Mental training e running: 2 incontri gratuiti

Con due colleghi psicologi dello sport abbiamo organizzato, in collaborazione con il Marathon Club Trento, due serate gratuite per parlare della preparazione mentale e di alcuni suoi strumenti pratici come parte integrante dell'allenamento dei runner, siano essi amatoriali o professionisti.
Gli incontri si terranno mercoledì 5 ottobre e mercoledì 12 ottobre alle ore 20, presso la Sala Formazione Progetto Salute in via Bezzecca, 6 a Trento. 

Relatori: 
dott.ssa Paola Bertotti
dott. Michele De Matthaeis
dott.ssa Angela De Santa

Gli incontri sono aperti a tutti, ma, per motivi organizzativi, è gradita una conferma via mail all'indirizzo: michele@bfbsport.it

domenica 18 settembre 2016

Nuove date del percorso "Mi dedico un momento"

Così come le scuole, anche i percorsi "Mi dedico un momento" sono ricominciati la settimana scorsa con 4 splendide persone che hanno deciso di farsi un regalo e, soprattutto, hanno scelto di volersi bene

Se anche tu pensi di meritare un momento tutto per te, una dolce coccola o se vuoi imparare a gestire lo stress in maniera efficace e del tutto naturale, le prossime date previste per il percorso sono:

- martedì 4 ottobre
- martedì 11 ottobre
- martedì 18 ottobre

Da quest'anno è possibile iscriversi al percorso di 3 incontri o a quello di 6 incontri (ad un prezzo più conveniente). 

Alcuni motivi per imparare le tecniche di benessere e rilassamento?

- aumento della consapevolezza corporea
- riduzione della pressione arteriosa
- migliore gestione dell'ansia e dello stress
- maggiore capacità di concentrazione
- aumento del livello di energia e vitalità
- ...

Per maggiori informazioni puoi chiamarmi, scrivermi o seguire l'evento su Facebook.

martedì 9 agosto 2016

Né prima né dopo...ORA!

"Ho pensato, me ne mancano solo quattro e ho vinto le Olimpiadi. Ed ho sbagliato, perché dovevo pensare ad una stoccata alla volta."


Sono queste le parole di Rossella Fiamingo alla fine della sua gara, conclusa comunque con un meraviglioso e dignitosissimo argento olimpico.

In un percorso di allenamento mentale si punta molto a far apprendere agli atleti l’importanza di essere e stare sul momento presente, nel qui e ora della gara o dell’allenamento. Mente e corpo, lo sappiamo, si influenzano a vicenda e, in determinati momenti, è necessario che parlino lo stesso linguaggio, che siano entrambi sincronizzati su un’unica dimensione temporale, quella, appunto, del presente.

Individuare ed allenare gli stili attentivi e la concentrazione, di cui ho parlato nell’ultimo articolo, è il punto di partenza per imparare a vivere il presente in maniera vigile e consapevole, evitando che la mente si perda in giudizi, interpretazioni o pensieri sul futuro (come nel caso di Rossella) che la portano lontano dal momento presente.

giovedì 21 luglio 2016

"Adesso concentrati!"

Attenzione e concentrazione sono due abilità mentali molto importanti nello sport e, spesso, sono anche quelle che danno maggiori problemi. Fortunatamente sono due aspetti su cui si può lavorare.

Nello specifico ogni atleta dovrebbe imparare 3 cose: 1. a cosa prestare attenzione (quali stimoli, interni od esterni), 2. quando essere attento (in quali momenti della prestazione) e 3. come mantenere alta la concentrazione anche nei frangenti più critici. In altre parole, bisogna imparare a dirigere e calibrare la propria attenzione.

Lo studioso R. Nideffer ha sviluppato un modello che individua 4 diversi stili attentivi, che si distinguono in base alla direzione verso cui va la nostra attenzione (interna o esterna) e all’ampiezza del nostro focus (quantità di informazioni). Qui sotto vi riporto, in maniera semplificata, il modello.


Ogni sport necessità stili attentivi differenti e, all’interno della stessa disciplina, possono esserci momenti che ne richiedono uno e momenti che ne richiedono un altro.

Un esempio che chiarisce questa necessità di passare da uno stile all’altro lo possiamo trovare nel gioco del calcio. Durante un rigore la mia attenzione sarà ristretta, sia interna (ripetizione mentale del colpo che voglio tirare), sia esterna (osservazione del portiere), ma quando dovrò fare una rimessa laterale la mia attenzione sarà probabilmente molto più ampia, alla ricerca della direzione ideale in cui mandare la palla.

Conoscere quali sono gli stili attentivi necessari nel proprio sport e imparare ad usarli nel momento giusto è il modo migliore per riuscire a realizzare una prestazione di alto livello e funziona sicuramente molto di più del “Concentrati!” utilizzato da molti atleti e da molti allenatori.

martedì 12 luglio 2016

Le 4 abilità che ogni sportivo dovrebbe possedere

Ogni sport possiede caratteristiche peculiari e specifiche, che richiedono abilità fisiche, tecniche e mentali differenti. Ci sono però 4 abilità mentali che sono rilevanti in tutti gli sport e che aiutano l’atleta (di qualsiasi livello) a dare il meglio di sé, sia in allenamento che in gara. 

Queste abilità sono:

1.  Il rilassamento
4.  L’imparare dalla propria esperienza

Il rilassamento è uno strumento che, se appreso in maniera corretta attraverso l’allenamento quotidiano, aiuta ad aumentare la consapevolezza e l’autocontrollo, migliorando attenzione e concentrazione. Il rilassamento inoltre, grazie al fatto che induce una condizione di calma, permette di recuperare energia fisica e mentale.

L’immaginazione mentale consiste nella ripetizione mentale, con immagini vivide, precise e a velocità reale, della propria prestazione senza eseguirla nel qui e ora. Questa abilità può essere utilizzata in vari contesti e con funzioni differenti: per esempio aiuta a creare una condizione pre-gara di prontezza, a concentrarsi sugli aspetti più significativi della prestazione e porta ad un incremento della motivazione.

Il dialogo con se stessi è una costante a cui non possiamo rinunciare, ma sta a noi rendere questo dialogo il più funzionale possibile. Infatti quello che pensiamo e quello che ci diciamo durante gli allenamenti e le gare influisce sulla nostra prestazione e la dirige.

Con imparare dall’esperienza si intende la capacità di valutare oggettivamente le proprie prestazioni, in modo tale da diventare consapevoli di quali sono i loro punti di forza e quelli di debolezza, influendo sulle prestazioni successive.

Per approfondimento:
“Allenarsi per vincere” di A. Cei (2011, Calzetti e Mariucci Editori)

venerdì 3 giugno 2016

E tu...che genitore sei?

Tutti i genitori aspirano ad essere genitori perfetti o almeno degli ottimi genitori. E questo avviene anche quando si tratta di essere la mamma e il papà di un piccolo atleta.

La perfezione, si sa, non esiste, ma si può comunque lavorare sul dare sempre il meglio. Un buon punto di partenza per ottimizzare le abilità genitoriali è certamente quello di diventare consapevoli del tipo di genitore che si è e di quali sono i comportamenti e gli atteggiamenti che si mettono in atto più spesso.

Vi propongo quindi alcune tipologie di genitori che si vedono sugli spalti dei campi da calcio, delle palestre, delle piscine e via dicendo:

-    Genitore “allenatore”: segue sempre il figlio ad allenamenti e gare, tende a dare consigli tecnici, andando spesso in contrasto con ciò che dice l’allenatore;

-    Genitore “ex atleta”: paragona continuamente le sue prestazioni con quelle del figlio e riversa su di lui tutte le aspettative di quando faceva sport da giovane, ovviamente dando anche molti pareri tecnici;

-    Genitore “devoto”: non contesta mai ciò che dice l’allenatore (spesso ex atleta di alto livello), dimenticandosi talvolta di ascoltare le esigenze del figlio;

-    Genitore “ansioso”: ha una forte paura che il figlio si possa fare male durante l’attività sportiva e si agita molto non appena mostra il minimo dolore;

-    Genitore “ambivalente”: utilizza una comunicazione ambivalente e poco chiara nei confronti del piccolo atleta, per esempio a parole dice una cosa, mentre con i gesti e il comportamento ne dice un’altra, in questo modo toglie energie al figlio che si deve sforzare per comprendere il messaggio.

È chiaro che questi sono solo alcuni atteggiamenti, più che tipi di genitore in sé, e che nessuno è del tutto positivo o negativo. Possono essere utili però a comprendere che tipo di comportamenti e di modi di fare mettiamo in campo come genitori, al fine di migliorarci e, soprattutto, migliorare l’esperienza sportiva del nostro bambino. 

giovedì 2 giugno 2016

Le cose sono due: o gestisci lo stress o lui gestirà te e la tua vita!

Siamo ormai in attesa trepidante delle nostre ferie, di qualche momento di respiro, di staccare la testa e riposarci un po’. Ormai la maggior parte delle persone vive aspettando il week end, le vacanze, le feste, sopraffatta dallo stress quotidiano che spesso non riesce a gestire.

Se invece che aspettare il momento in cui possiamo rilassarci, questo momento lo creassimo? Imparare a rilassarsi è un dono grandissimo che possiamo fare a noi stessi e alla nostra salute fisica e mentale. E in più, non è così difficile come sembra, a volte bastano 5 minuti per stare meglio!

Impara a rilassarti con un percorso di 3 incontri nei quali potrai provare varie tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione e di visualizzazione e scoprire quale fa per te, in modo da poterlo utilizzare nei momenti di bisogno.

Il prossimo percorso partirà martedì 14 giugno, per proseguire martedì 21 o martedì 28 giugno, alle ore 19 in via Malfatti, 15 a Trento. Per maggiori informazioni non esitare a contattarmi. 

giovedì 26 maggio 2016

A "Il Trentino dei bambini" per parlare di psicologia dello sport

Durante la stagione sportiva 2015-2016 ho avuto la possibilità di seguire un progetto di psicologia dello sport presso la Scuola Calcio dell’A.C. Trento SCSD. Sono stati fatti incontri con i genitori, con i tecnici e con gli atleti delle squadre giovanili, in un’ottica di coinvolgimento di tutte le figure che fanno parte dello sport giovanile, tutte ugualmente importanti per la crescita e lo sviluppo di piccoli atleti, ma soprattutto di piccole (grandi) persone.

Il Trentino dei BambiniIl programma di RTTR “Il Trentino dei bambini” ha deciso di dedicare spazio per raccontare l’avventura di questa Scuola Calcio, che sta rinascendo dopo anni non troppo buoni, grazie anche al prezioso lavoro del responsabile del settore giovanile, Loris Bodo.

All’interno del servizio sarà dedicato un piccolo spazio anche al progetto di psicologia dello sport che ho seguito, con alcune immagini su campo e con una breve intervista, nella quale illustro il lavoro che è stato fatto.

Il servizio andrà in onda domani, venerdì 27 maggio alle ore 21.
E in replica: sabato 28 maggio alle ore 10 e alle ore 14.30.

Inoltre il venerdì seguente sarò in studio con Silvia Conotter, ideatrice del marchio “Il Trentino dei bambini” per approfondire la tematica della psicologia dello sport, con alcuni consigli pratici per genitori e tecnici.

Questo secondo servizio andrà in onda venerdì 3 giugno alle ore 21.

E in replica: sabato 4 giugno alle ore 10 e alle ore 14.30.

PER RIVEDERE LE PUNTATE CLICCA QUI!

martedì 10 maggio 2016

Nuovi percorsi in partenza

Il sito è in aggiornamento e quindi scarseggiano gli articoli in questo ultimo periodo...chiedo venia!

Vi tengo comunque sempre informati, sia qui sul sito, sia tramite newsletter (se non sei iscritto c’è il modulo qui a fianco à), sia sulla pagina Facebook (se non hai ancora messo mi piace corri a farlo!) sui percorsi in partenza, sulle serate che faccio e sugli eventi importanti.

Il 24 maggio partirà un nuovo percorso di rilassamento, che si terrà in Via Malfatti, 15 a Trento con orario 20-21.30. Ci sono ancora posti liberi; per prenotarsi è sufficiente contattarmi tramite mail, numero di telefono o pagina Facebook (trovate tutto nella pagina Contatti).

Vorrei inoltre comunicare che i percorsi di rilassamento possono essere fatti anche individualmente o in coppia, con la possibilità di concordare assieme i giorni e l’orario.


E ricordate: IL MIGLIOR MOMENTO PER RILASSARSI È QUANDO NON ABBIAMO NEANCHE UN MOMENTO PER FARLO

lunedì 4 aprile 2016

Una nuova cura per la depressione

Da sempre sappiamo che lo sport e la meditazione o il rilassamento hanno un forte impatto sulla nostra salute mentale; ma un nuovo studio mette insieme questi due elementi, nello specifico la corsa e la mindfulness.

I partecipanti allo studio erano 52, di cui 22 con diagnosi di depressione. Per otto settimane i volontari hanno meditato per 30 minuti e fatto esercizio fisico per altri 30 minuti due volte a settimana (quindi niente di assolutamente infattibile). Prima e dopo le otto settimane di training i ricercatori hanno testato le abilità di concentrazione dei partecipanti e il loro umore.

I risultati mostrano come nelle 22 persone con diagnosi di depressione i sintomi di tale disturbo sono stati ridotti del 40%, mentre nelle altre persone c’è stata una riduzione delle rimuginazioni, dell’ansia e, in generale, un aumento della motivazione.

Il dott. Aldemar, che ha condotto lo studio, sostiene che la combinazione di esercizio fisico e meditazione sembra funzionare in virtù del fatto che, se da un lato il movimento aiuta ad incrementare il numero di nuovi neuroni nel cervello (nello specifico nell’ippocampo), dall’altro la meditazione aiuta a tenere attive e funzionanti queste cellule.



Se già fai sport o attività fisica, ma non hai idea di come meditare o rilassarti, dai un’occhiata qui!


Bibliografia: Meditation and running: a treatment for depression

martedì 29 marzo 2016

Bambini chiusi in casa come (o peggio) dei carcerati

Secondo uno studio inglese il tempo che i bimbi passano all’aria aperta negli ultimi anni si è ridotto drasticamente, tanto da poter sostenere che il 74% dei bambini dai 5 ai 12 anni passa meno tempo all’aria aperta di quanto non facciano i carcerati (secondo le normative inglesi, almeno un’ora al giorno).

Il sondaggio rivela inoltre che un quinto dei bambini non gioca mai fuori di casa, nel giardino o nei parchi e che uno su nove non ha messo piedi in un parco, in un bosco, in una spiaggia o in qualsiasi altro ambiente naturale da almeno un anno.

Sembra che le cause principali siano la mancanza di spazi verdi, le paure dei genitori e il diffondersi delle nuove tecnologie.

In Inghilterra e nelle grandi città probabilmente la situazione comincia a diventare drammatica, ma è forse proprio questo il momento migliore per agire. Per esempio il ministro per l’ambiente inglese Liz Truss ha annunciato che ogni bambino, tramite la scuola, avrà la possibilità di visitare un parco nazionale e scoprire la gioia e la bellezza dello stare nella natura. Il ministro Truss afferma: “I nostri bambini devo scalare alberi, non muri”.

Purtroppo però sono sicura che il fenomeno non sia limitato alle grandi città: genitori sempre più impegnati, bambini che preferiscono la play station al parco, domeniche passate a guardare la tv…capita a Milano come a Trento.

Andiamo controcorrente e usciamo! Con l’arrivo della bella stagione portiamo i nostri bambini a fare delle passeggiate, a visitare parchi naturali, malghe e rifugi, portiamoli a Gardaland (è pur sempre un grande parco all’aperto) e ricordiamoci che stare all’aria aperta fa bene ai nostri figli, ma fa bene anche, e soprattutto, a NOI!


sabato 12 marzo 2016

Cosa pensa un nuotatore mentre si mette il costume?

Come preparatore mentale lavoro molto sulla consapevolezza dei propri pensieri. Questo è il primo passo per conoscerli e, successivamente, per renderli costruttivi e utili alla nostra prestazione.

Ho trovato questo divertentissimo articolo in cui Courtney Bartholomew, una nuotatrice statunitense descrive i pensieri che passano per la testa ad un nuotatore quando si deve mettere il costume da gara. Per chi non lo sapesse i costumi moderni sono ultracomprimenti e a vederli sembrano di molte taglie in meno.

Ecco i suoi pensieri:

1.  Yeee…sono arrivati i nuovi costumi
2.  Inizi a sognare il tuo miglior tempo e a come starai nel nuovo costume
3.  Apri la scatola, tiri fuori il costume: “Wow, sembra più piccolo di come lo ricordavo”
4.  “Mi domando se i miei piedoni passeranno del buco delle gambe”
5.  “Forse dovevo provare il costume prima della gara?”
6.  “No, non voglio assolutamente strizzare il mio corpo in quel costume prima del tempo”
7.  “Se provo il costume adesso…forse si allarga un po’ prima di nuotare”
8.  Fissi il costume per 10 minuti
9.  Ficchi il primo piede nel buco della gamba
10.    Ficchi il secondo piedi nel buco dell’altra gamba
11.    “Wow, pensavo peggio!”
12.    Cominci a tirare il costume sopra le caviglie
13.    “Lo metto proprio adesso il costume?”
14.    “Le mie gambe sembrano delle salcicce che escono dalla loro    buccia”
15.    “È sudore o sto piangendo?”
16.    “Da quanto tempo sto provando a mettere questo costume?”
17.    “Ho bisogno di sedermi un attimo”
18.    “Non so per quanto potrò fare tutto questo”
19.    “Avevo proprio bisogno di mangiare quei due biscotti 2 settimane fa?”
20.    “Se muoio mettendo il costume, qualcuno troverà il mio corpo?”
21.    “Se mi cospargo di vaselina sarà più semplice?”
22.    “Spero proprio di non dover andare al bagno dopo che ho messo il costume”
23.    “Perché non ho scelto un altro sport?”
24.    “Si è strappato?”
25.    “Ah no, era solo il rumore del costume che schiaffeggiava la mia pelle”
26.    “Sono così felice che non si sia strappato, non avrei potuto mettermene un altro adesso”
27.    “L’altro giorno mi sembrava di essere in forma, ma questo costume mi sta dicendo il contrario!
28.    “Yeee…finalmente è sopra i fianchi”
29.    “Ho bisogno di aiuto per mettere le spalline”
30.    “Le mie spalle da nuotatore sono troppo grandi per questo costume”
31.    “Finalmente ho indosso il costume”
32.    “Nuoterò velocissima con questo costume!”
33.    “Ci ho messo solo 30 minuti per metterlo”
34.    “Potrebbe essere un record
35.    “Adesso devo togliere il costume..”
36.    “Non voglio farlo di nuovo”
37.    Togli il costume

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