giovedì 28 agosto 2014

Finalmente tocca a me...vacanzee!!

Ci rivediamo dopo l'8 settembre con nuovi post, nuovi argomenti e nuovi progetti.

Buone vacanze a chi, come me, le deve ancora fare!


martedì 26 agosto 2014

Allenare è anche...organizzare

Continuiamo l’approfondimento dei ruoli e delle funzioni dell’allenatore, parlando oggi del compito di organizzatore.

In questo caso il coach ha l’incarico di definire e condividere degli obiettivi a breve, medio e lungo termine sia per la squadra sia per ogni atleta che la compone. Egli può fare questo solo dopo aver valutato e analizzato tutte le risorse disponibili e il tempo a sua disposizione.

Inoltre riporto (e condivido) alcuni punti tratti dal libro Viaggio nel mondo dell’allenatore di Peterson, Bauer e Tiburzio, nel quale gli autori riassumono molto bene quelle che, secondo loro, sono le responsabilità dell’allenatore nella gestione del team di atleti:
  • sviluppare il senso di appartenenza, per far sì che allenatore e atleti si sentano una forza collettiva;
  • fissare obiettivi comuni, chiari, realistici e condivisi (fondamentale per la coesione del gruppo);
  • definire per ogni atleta un ruolo e specificarne mansioni e responsabilità;
  • utilizzare il rinforzo positivo ed evitare punizioni e sanzioni che aumentano inutilmente la paura dell’errore (riducono la motivazione, l’autostima e la possibilità di apprendere);
  • favorire la partecipazione;
  • trattare tutti allo stesso modo: valutare con gli stessi criteri e senza favoritismi;
  • premiare i comportamenti altruistici e i “sacrifici” fatti dai singoli per il bene della squadra;
  • smorzare i comportamenti individualistici;
  • promuovere occasioni per stare insieme anche al di là di allenamenti e gare.
Foto: Google immagini

martedì 19 agosto 2014

Allenare è anche...educare

Come dicevamo nell’articolo “Chi è l’allenatore?”, il tecnico deve essere, prima di tutto, un educatore e un formatore. Insieme a genitori e ad insegnanti è, infatti, una figura fondamentale per lo sviluppo dell’atleta, sia come sportivo sia come persona.

Il coach è la figura di riferimento dentro il campo (“campo” inteso come luogo dove si pratica la disciplina scelta) e si occupa dello sviluppo delle competenze individuali dell’atleta, da quelle fisiche e sportive a quelle cognitive e relazionali.

Occuparsi di più sportivi, spesso con età, sesso o livelli differenti, porta l’allenatore a confrontarsi con molte individualità e a dover, quindi, plasmare il proprio modo di relazionarsi in base alla persona che ha di fronte. Non esiste, infatti, un metodo unico e perfetto di allenare, esistono atteggiamenti diversi per persone e luoghi differenti.

Il tecnico, inoltre, dovrebbe (pre)occuparsi di tenere alta la motivazione al gioco, in quanto senza di essa non vi è apprendimento e, probabilmente, neppure divertimento. Fondamentale quest’ultimo soprattutto (ma non solo) se si tratta di atleti giovani: il momento sportivo dev'essere un momento piacevole, con obiettivi chiari, esercizi diversificati e momenti di competizione, ma anche di gioco.

Non dimentichiamoci, infine, che se l’allenatore è la figura educativa dentro il campo, il genitore lo è fuori da esso, in un continuum formativo che dovrebbe prevedere momenti di confronto e di scambio di idee. Gli incontri con i genitori, spesso sottovalutati, possono facilitare il lavoro all'allenatore e migliorare il rapporto fra le varie figure che girano attorno all'atleta, il quale indirettamente ne trarrà certamente un vantaggio

Foto: Google immagini

martedì 12 agosto 2014

La mia avventura all'ITAS BIG camp

Oggi post speciale dedicato ad un esperienza lavorativa che, come si dice, ha lasciato il segno.

Parlo della mia partecipazione, come psicologa dello sport, agli ITAS BIG Camp, cinque settimane di camp organizzate dalla Trentino Volley in cui ragazzi di tutta Italia, e di tutto il mondo, appassionati di pallavolo, hanno la possibilità di giocare e di allenarsi su campi da Beach, Indoor e Green volley (da qui il nome BIG), seguiti da un team di tecnici tutto da invidiare.

Il mercoledì sera era il “mio” momento e, insieme ad un gruppo di circa 20 ragazzi, abbiamo affrontato diversi argomenti della psicologia dello sport. Attraverso divertenti giochi e semplici esercitazioni si è parlato di attenzione e concentrazione, di dialogo interno, dell’importanza della comunicazione all’interno della squadra e delle motivazioni che ci spingono a “sacrificare” il nostro tempo per uno sport.

Ho trovato ragazzi molto curiosi, attenti e desiderosi di nuove conoscenze, ma anche ragazzi un po’ più timidi o solo un po’ più silenziosi (e stanchi!). Alcuni giochi sono piaciuti, altri un po’ meno, ma nel complesso, dai brevi questionari compilati a fine incontro, è emerso un grande entusiasmo e un grande interesse per gli argomenti trattati.

Un bilancio più che positivo quindi, dovuto anche alla splendida accoglienza che mi riservavano gli allenatori ogni settimana. Ho riscontrato un forte coinvolgimento anche da parte loro e questo mi ha dato ancora più forza per credere nel lavoro che faccio e nell’importanza della componente mentale nello sport.

Concludendo ne approfitto per ringraziare Dario e Francesco, coordinatori del team di tecnici, nonchè tutti i tecnici e, last but not least, Iris, la persona che mi ha dato l’opportunità di vivere questa splendida avventura.


Foto: Google immagini
Video: Youtube

martedì 5 agosto 2014

Chi è l'allenatore?

L’allenatore è una figura-perno attorno a cui ruotano tutte le attività della squadra e la vita sportiva dei singoli atleti. Il suo ruolo comprende funzioni e mansioni molto varie e complesse che richiedono competenze in vari campi: educativo, tecnico, psicologico, manageriale...

Il compito principale dell’allenatore è quello di conoscere (e riconoscere) le risorse, della squadra e/o del singolo atleta, a disposizione e riuscire ad utilizzarle nel migliore dei modi, individuando le strategie e gli strumenti più adatti.  Il tecnico si pone degli obiettivi generali, quali: sviluppare gli atleti sul piano tecnico, psicologico e sociale, creare e gestire il gruppo in quanto squadra con una struttura propria, rendere piacevoli e divertenti il momento dell’allenamento e quello della gara, cercare di soddisfare i bisogni degli atleti, e, ultimo, ma non meno importante, raggiungere risultati positivi.

Allenare significa, quindi, assumere contemporaneamente (almeno) tre ruoli:

-      Educatore/formatore
-      Leader

“La capacità di passare da una funzione all'altra scegliendo di volta in volta il ruolo più adatto determina il patrimonio professionale più prezioso per l’allenatore.”
 - F. Antonelli e A. Salvini –
Nei prossimi articoli approfondiremo questi tre differenti ruoli.