martedì 28 ottobre 2014

Seminario: Movimento e Benessere

Ottobre per la Sipap (Società Italiana Psicologi Area Professionale) è sinonimo di Mese del Benessere Psicologico. Di cosa si tratta? È una campagna di sensibilizzazione e promozione della cultura del benessere della persona che punta a migliorare la qualità della vita.

All’interno di questa iniziativa condurrò, insieme al collega Nicola Delladio, un seminario gratuito dal titolo “Movimento e benessere: la psicologia applicata allo sport”.

Durante la serata saranno introdotti i temi della psicologia dello sport e del benessere, cercando di capire come essa possa essere utilizzata non solo per migliorare le prestazioni sportive, ma anche come possa aiutare a fare dell’attività motoria uno strumento educativo, di sviluppo e di crescita personale.

Una serata, quindi, che può essere di interesse sia per le persone che fanno parte di società sportive e palestre (atleti, allenatori, dirigenti, genitori…), sia per coloro che lavorano in ambito educativo e sociale (insegnanti, dirigenti scolastici, educatori…). O semplicemente per i più curiosi!!

Siete tutti invitati giovedì 30 ottobre alle ore 20.30 presso la Sala della Fondazione Caritro in Piazza Rosmini, 5 a Rovereto. 

Non dimenticatevi di prenotarvi cliccando qui!

Foto: google immagini

mercoledì 22 ottobre 2014

La metafora del pomodoro

La maggior parte delle cose cresce se viene coltivata. Hai mai piantato un seme di pomodoro? Se copri il tuo seme con della buona terra scura e ricca di nutrienti, lo annaffi e ti assicuri di mettere il vaso in piena luce, ben presto vedrai comparire un germoglietto verde. Se gli dai acqua tutti i giorni, il germoglio diventerà una pianta, con un grosso stelo, tante foglie e dei fiori. Poi, un giorno, comparirà un bel pomodoro. Se continui a coltivare la tua pianta, vedrai crescere sempre più pomodori e presto ne avrai così tanti da essere costretto ad andare in biblioteca a prendere in prestito un libro di cucina per preparare il sugo e il passato di pomodoro.
Nella sua semplicità questa metafora nasconde un messaggio ben più profondo dell’imparare a fare un buon sughetto: “la maggior parte delle cose cresce se viene coltivata”.  
L’ansia, le preoccupazioni, i pensieri negativi sono proprio come i pomodori, nascono e si sviluppano, semplicemente prestando loro attenzione, dedicando loro il nostro tempo prezioso.  
Ma se coltivassimo un po’ più i nostri fiori e un po’ meno le nostre preoccupazioni?

Immagine: da Google immagini

Fonte: Anche tu ti preoccupi troppo? di D. Huebner (Ed. Erickson, TN)

giovedì 16 ottobre 2014

Due eventi in Trentino!

Vorrei segnalare due eventi che si terranno nel week end:
SENZA OSTACOLI - Workshop Sport e Disabilità: organizzazioni, associazioni e pratiche sportive: opportunità, confini e criticità.
Sabato 18 ottobre a Sanbapolis in Via della Malpensada, ci sarà una giornata dedicata all’esplorazione del binomio disabilità e sport, con conferenze, tavole rotonde e la possibilità di conoscere, ed anche provare, le discipline sportive rivolte alle persone con disabilità.
Clicca qui per accedere alla pagina Facebook dell’evento!!
SPORT EXPO TRENTINO – La prima festa dello sport giovanile in Trentino. Un week end dedicato a bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni, i quali avranno la possibilità di provare e sperimentare oltre 20 discipline sportive differenti.
Si svolgerà sabato 18 dalle 14.30 alle 19 e domenica 19 dalle 9 alle 19 a Riva del Garda presso il quartiere fieristico.
Clicca qui per accedere al sito dell’evento!!

Entrambi gli eventi sono ad ENTRATA LIBERA E GRATUITA!!

martedì 14 ottobre 2014

Alleniamoci a...respirare: un esercizio pratico

Sul sito eurosalus.com ho trovato un semplice esercizio di respirazione diaframmatica, utile per iniziare la giornata con il piede giusto e per concluderla concedendoci un po’ di coccole:
  • trovate un posto comodo e indisturbato e sdraiatevi sulla schiena, allargando leggermente le gambe;
  • appoggiate la mano destra appena al di sotto dell’ombelico e la sinistra sul torace;
  • inspirate attraverso il naso, contando lentamente fino a quattro, lasciando gonfiare l’addome e facendolo salire di alcuni centimetri, senza muovere il tronco. Inspirando, immaginate l’aria calda che entra e il calore che arriva in ogni parte del vostro corpo;
  • fate una pausa di 1 secondo;
  • espirate dolcemente contando fino a quattro, abbassando l’addome. Espirando, immaginate che, insieme all’aria, scivolino fuori dal corpo tutte le tensioni;
  • rimanete sempre concentrati sulla respirazione, notando quale mano sale e scende ad ogni respiro;
  • ripetete il tutto più volte, finché non vi sentite profondamente rilassati.
Eseguite l'esercizio per 5-15 minuti, al mattino e prima di coricarvi tutti i giorni.
Foto: Google immagini

martedì 7 ottobre 2014

Un respiro...di benessere

La respirazione è il gesto più naturale del mondo, è la nostra prima azione quando nasciamo, eppure, fra le persone adulte, ce ne sono ancora moltissime che respirano in maniera errata.

Una corretta respirazione può portare molti benefici al nostro corpo e alla nostra mente: aiuta ad essere più tranquilli, a mantenere basso il livello di stress, perfeziona la postura e porta ad un linguaggio del corpo più positivo (con un conseguente miglioramento delle nostre relazioni interpersonali).

Respirare con il torace è tanto comune quanto scorretto, poiché in tal modo si sviluppa un blocco del diaframma, il muscolo respiratorio più importante e quello che, se utilizzato al meglio, ci permette di ridurre le tensioni e di rilassarci.

Come faccio a capire se la mia respirazione è corretta? Ecco un semplice esercizio:
mi sdraio supino sul letto o su un tappetino per gli esercizi di fitness, e cerco una posizione comoda (non devo sentire tensioni sulla colonna vertebrale); appoggio una mano sul petto e una sulla pancia (appena sotto l’ombelico) e inizio a respirare in maniera naturale; osservo il movimento delle mie mani: quale delle due si alza di più?
Dovrebbe muoversi soltanto quella posta sull’addome; infatti per una respirazione corretta è fondamentale che sia la pancia a gonfiarsi e non il petto, in questo modo il diaframma lavora in maniera adeguata. Esercitandomi quotidianamente per una decina di minuti posso rendere naturale la respirazione diaframmatica e fare di essa uno strumento di rilassamento e distensione. 

Foto: da Google immagini

giovedì 2 ottobre 2014

I comandamenti per gli allenatori dei piccoli atleti

Abbiamo parlato dei 10 comandamenti per i genitori dei piccoli atleti, ora, per par condicio, diamo qualche indicazione (assolutamente non esaustiva) anche agli allenatori. Ricordiamoci innanzitutto che lo sport condiziona moltissimo lo sviluppo del bambino ed è importante che questa influenza sia positiva e lo aiuti a crescere come persona, oltre che come atleta. 

  1. Alleniamo i bambini attraverso il gioco e lasciamoli liberi di sperimentare. Ricordiamoci che fino ai 10-12 anni lo sport deve essere soprattutto divertimento, e non una semplice imitazione del gesto tecnico. Prendiamo spunto dai movimenti dei nostri piccoli atleti per inventare nuovi esercizi tecnici;
  2. Alleniamoli a pensare, a decidere, a fare e provare senza avere paura di sbagliare o di essere giudicato; abituiamoli ad essere autonomi, a prendere l’iniziativa, a ragionare sulle richieste che facciamo loro, a proporre;
  3. Insegniamo loro a rispettare le regole, poiché a quelle dovranno adeguarsi nella vita adulta. Iniziamo con poche indicazioni, per lasciarli liberi di far uscire la loro fantasia e la loro creatività. Molto spesso arrivano da soli alla soluzione ottimale, senza dovergliela necessariamente indicare per filo e per segno. Incrementiamo le regole con l’aumentare dell’età e della loro capacità di seguire tali istruzioni;
  4. Rispettiamo noi stessi le regole e i compiti, solo in questo modo possiamo essere dei modelli credibili. Teniamo noi stessi il comportamento che vorremmo vedere nei nostri atleti: gran parte dell’apprendimento, infatti, avviene per imitazione;
  5. Aiutiamoli a sviluppare un sentimento sociale e di collaborazione: i bambini sono molto individualisti, fino agli 11-12 non riescono a capire del tutto l’utilità di un clima cooperativo, ma questo non esclude che dobbiamo allenarli al gruppo e alla squadra (anche negli sport individuali: il supporto del team è fondamentale anche in questi).

Ho preso spunto da: "Allenare i bambini allo sport e alla vita" di Vincenzo Prunelli
Foto da Google immagini