”Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a
che ora prepararmi il cuore…Ci vogliono i riti. Anche questa è una cosa da
tempo dimenticata”.*
Così diceva la volpe al piccolo principe. "Ci
vogliono i riti", i rituali,
quelle azioni e quei pensieri che ci preparano
ad un circostanza, che ci rendono pronti
per quella situazione.
Nello sport con il termine rituale si intendono tutti
quei comportamenti che aiutano a portare l'attenzione al momento
presente: che sia in allenamento, in gara o sul match point, quel particolare
gesto porta a concentrarsi su quello
che si sta facendo o che si sta per affrontare.
Può essere preparare la borsa in un dato modo o fare quel
particolare movimento in quel determinato istante, il rituale è comunque un
comportamento fondamentale nello
sport. Aiuta a restringere il campo di attenzione
ed a concentrarsi, ed è un modo per far capire alla mente e al corpo ciò che
sta per succedere, in modo tale che essi possano rispondere in maniera
adeguata. Attraverso il rituale l'atleta dice a se stesso: "Sono pronto".
Non si tratta, però, di scaramanzia, il rituale è un
gesto che sfrutta le nostre capacità di condizionamento:
come i cani di Pavlov al suono del campanello erano pronti a mangiare, anche
l'atleta dopo il suo rituale è pronto
per la gara, fisicamente e psicologicamente.
*tratto dal libro “Il piccolo principe” di A. de
Saint-Exupéry
Immagine da Google immagini
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