Con la convocazione da parte
della Procura Antidoping del Coni di Carolina
Kostner si è tornati a parlare di questo grave problema, che colpisce sempre di più il mondo dello sport.
Il doping consiste “nell'assunzione (o abuso) di sostanze o medicinali
con lo scopo di aumentare
artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta.”* Le motivazioni per fare uso di prodotti o
metodi illeciti possono essere tante, dalla riduzione del dolore, all’aumento
della massa muscolare e della forza, dalle forti pressioni esercitate da
allenatore e genitori alla paura di fallire e di non essere all’altezza. Può
sempre esserci un buon motivo, ma si conoscono realmente gli effetti negativi del doping sulla
salute?
Filippo Magnini, co-ideatore del movimento “I’m doping free” dice: “Il doping
esiste. Negarlo equivale ad ammettere implicitamente che sia invincibile. In
questa lotta, il ruolo primario sono la prevenzione,
l’informazione e la dissuasione.”
Questo fenomeno, infatti, non è presente solo nello sport ad alto
livello, ma si sviluppa sempre di più anche fra atleti non professionisti. Da
qui l’importanza di una prevenzione
massiccia e diffusa, che non si
limiti ai controlli medici e alle eventuali sanzioni, ma che diffonda, attraverso
incontri diretti con i giovani
atleti, i tecnici e i genitori, tutte le informazioni
sui vantaggi (se così si possono chiamare) e gli svantaggi del fare uso di
sostanze dopanti, sui danni che
provocano alla salute, sia fisica sia psicologica e, soprattutto, su quali sono
i veri valori dello sport.
“Le alternative esistono! Risiedono
nella pratica intensiva dell’attività fisica, nella pianificazione degli
allenamenti, nelle valutazioni dei risultati ottenuti, nella preservazione
dei valori educativi dello sport.”
*definizione presa da Wikipedia
Foto da pagina Facebook I'M DOPING FREE
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