venerdì 23 gennaio 2015

Motivazioni intrinseche ed estrinseche

Abbiamo già parlato di motivazione in questo articolo, descrivendola come il nostro “motore interno” che entra in azione nel momento in cui si vuole raggiungere degli obiettivi. Ma va fatta una grossa distinzione fra quelle che sono le motivazioni intrinseche e quelle estrinseche.

Per “intrinseco” si intende qualcosa che viene da dentro, quindi qualcosa che fa parte dell’atleta. Per esempio nel bambino che si approccia allo sport una motivazione di questo tipo potrebbe essere il piacere del giocare: egli va volentieri all'allenamento spinto dal desiderio di divertirsi.

Le motivazioni estrinseche sono, invece, quelle che derivano da fattori esterni: sponsor, giudizi da parte degli altri, premi, riconoscimenti.. Quindi, per esempio, un atleta che si allena principalmente per il fatto che viene ripagato in denaro è spinto soprattutto da questo tipo di motivazioni.

Sviluppare delle forti motivazioni interne o intrinseche, risulta essere, quindi, di fondamentale importanza, poiché, in mancanza di esse, il rendimento e l’impegno dello sportivo non saranno costanti, in quanti dipendenti da fattori che spesso egli non può controllare.

Ecco allora che, soprattutto nel caso dello sport giovanile, allenatori e genitori dovrebbero lavorare per sviluppare nel bambino quel desiderio individuale e personale che lo spinge a continuare ad allenarsi.


Nel prossimo articolo, grazie alla Teoria dell’orientamento motivazionale, andremo a vedere come creare il clima che aiuta a motivare gli atleti.

Foto: Google immagini

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