martedì 27 gennaio 2015

La motivazione...teniamola alta!

Nell'articolo della settimana scorsa abbiamo visto quanto sia importante, per un atleta, avere delle forti motivazioni intrinseche, che non derivano, quindi, da fattori esterni. Per fare ciò, nello sport giovanile, è importante creare il clima giusto, che possa far maturare nel bambino e nel ragazzo il desiderio di continuare ad allenarsi.

La teoria dell’orientamento motivazionale (Nicholls, 1984) ci può aiutare a capire come creare un ambiente adatto a tale scopo. Secondo tale teoria esistono due tipi di orientamento motivazionale:

  • L’atleta “orientato al COMPITO” cerca il confronto con se stesso e con le sue prestazioni, si allena per migliorare, per apprendere nuove abilità e per riuscire a dare il meglio di sé stesso;
  • Nello sportivo “orientato sull’IO” vi è, invece, un continuo confronto con gli altri, più che con se stessi, un forte desiderio di primeggiare e un’eccessiva attenzione al risultato. In questo caso gli altri atleti sono visti come ostacoli al raggiungimento dei propri obiettivi, con la conseguente insorgenza di sentimenti ostili e aggressivi.

Ogni persona ha una inclinazione naturale per un'orientamento o per l’altro, ma nei bambini questa predisposizione non è ancora del tutto sviluppata e, di conseguenza, può essere ampiamente condizionata dal clima creato dagli adulti durante gli allenamenti e, più in generale, nei vari contesti di vita.

Un clima orientato sull’IO creerà un ambiente nel quale si stimola il confronto fra gli atleti, anziché con se stessi, stimolando, in maniera eccessiva, la competizione all'interno della squadra. Inoltre, poiché vi è una grande attenzione al risultato, la tendenza è quella di privilegiare i ragazzi più bravi, dando loro maggiori attenzioni.

Quello che è importante, invece, è strutturare un ambiente in cui si riconosce l’impegno e il contributo di ciascuno e si pone attenzione allo sviluppo di competenze, stimolando il confronto con se stessi e tenendo conto del fatto che gli errori fanno parte dell’apprendimento.

Foto: Google immagini

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