mercoledì 4 febbraio 2015

Sport e...ippoterapia

A cura della Dott.ssa Chiara Della Casa
Quando sentiamo parlare di Ippoterapia generalmente non sappiamo bene di cosa si tratta, ne abbiamo un’immagine forse suggestiva, ma poco definita. Questo è un bel problema per chi sceglie di iscrivere il proprio figlio a un’attività di sostegno terapeutico attraverso l’uso del cavallo.
Nella confusione proliferano “proposte’’ spesso poco adeguate e poco professionali, a volte anche potenzialmente pericolose, che fanno perdere tempo e soldi. Un’attività equestre aperta alle persone con difficoltà, se fatta con le dovute cautele e da istruttori qualificati, può essere un’esperienza positiva, ma non basta per parlare di terapia!
È importante sapere che queste attività, per essere beneficiali, non possono essere attuate in modo generico.
L’approccio semplicistico, per cui si ritiene che l’animale o la relazione con lui faccia bene in quanto tale, è scorretto e rischia di compromettere le potenzialità applicative della relazione stessa con l’animale, a volte dando luogo a effetti addirittura negativi per il cliente.
In particolare, per poter essere definito terapeutico un percorso di relazione uomo-animale deve essere un percorso strutturato, tarato specificamente sui bisogni della persona a cui si rivolge, proposto e messo in atto da professionisti della salute (medici, psicologi, fisioterapisti…) competenti per questo tipo specifico di attività e teso a facilitare un percorso di miglioramento delle condizioni di salute.
Come scegliere?
Ecco un piccolo aiuto per fare una scelta più consapevole.
Verifica se:
- al primo contatto vengono fatte domande sul futuro praticante (patologia, età, obiettivi della famiglia…);
- vengono proposti uno o più incontri preliminari e/o un periodo introduttivo di conoscenza per formulare un progetto personale di intervento;
- sono richiesti certificato medico e copertura antitetanica ed eventuale documentazione anamnestico-sanitaria;
- ci sono obiettivi prefissati da monitorare regolarmente, magari con apposite schede di valutazione;
- titoli e competenze di chi propone l’attività equestre;
- c’è un regolamento di servizio nel quale sono dichiarati termini, modalità e tempi nella gestione degli interventi;
- è proposta una copertura assicurativa anti-infortuni.
Questi pochi punti, pur non essendo esaustivi, possono fare la differenza tra chi propone un percorso professionale e chi ti vende attività generiche, improvvisate e a volte anche non supportate da personale qualificato.
Quindi valuta bene cosa ti viene offerto e da chi ti viene proposto, ora che ne sai di più, pretendi professionalità e competenza.


Dott.ssa Chiara Della Casa 

Psicologa, Ippoterapia e Attività di Supporto 
Psicologico attraverso la relazione con gli animali
Tel. 3317863587 - Mail: chiara.dellacasa@libero.it
BIBLIOGRAFIA
"L’approccio zooantropologico alla pet therapy", www.salute.gov.it
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=207&area=cani&menu=pet
http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_paginearee_225_listafile_itemname_0_file
Foto: Google immagini

Nessun commento:

Posta un commento