Qualche settimana fa abbiamo parlato del senso di autoefficacia e dei fattori che lo influenzano. Come già
dicevamo non è un tratto stabile e immodificabile della nostra personalità
ed è quindi possibile incrementarlo
e sfruttarlo a nostro favore.
In molti atleti
che ho seguito, ho notato che durante i racconti di allenamenti e gare la
tendenza era quella a sottolineare e
ricordare molto di più gli errori
fatti rispetto a ciò che era andato bene.
Essere consapevoli
dei propri errori, che siano tecnici
o tattici, è il punto di partenza per un percorso di miglioramento; essi fanno parte del processo di apprendimento e come tali devono essere capiti e
superati, trovando strategie e tattiche nuove.
Ciò non toglie, però, che anche il nostro senso di autoefficacia e la nostra autostima hanno un costante bisogno di
essere rinforzati e, sicuramente,
non lo si fa sottolineando ciò che è andato male.
Per questo motivo ho creato un semplice esercizio che ho proposto ai miei atleti e che li ha
aiutati a focalizzare maggiormente l’attenzione sulle cose positive delle loro prestazioni
sportive.
In cosa consiste? Si tratta di una tabella in cui segnare, dopo ogni allenamento “3 cose ok”: 3 aspetti che sono andati bene, 3 cose per cui si è fieri,
3 aspetti positivi di quella
giornata sportiva.
In questo modo l’atleta si rende consapevole, non solo degli errori, che ricordiamo anche troppo
facilmente, ma anche di quelli che possono diventare i suoi punti di forza, le sue risorse.
Foto: google immagini
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