Molti pensano che lo sport sia un contesto educativo in sé, ma purtroppo non è così. Il mondo sportivo può essere un mezzo per lo sviluppo personale e un ambiente in cui
acquisire abilità trasferibili nellavita, ma deve esserci un progetto
finalizzato a tale scopo e gli allenatori
e i genitori (figure di riferimento
per l’atleta), anche in questo caso, possono fare la differenza.
Affinché lo sport influisca in
maniera positiva sullo sviluppo dell’atleta
è utile aver ben chiari alcuni principi:
- Prima di pensare a migliorare la prestazione, miriamo a
sviluppare le potenzialità personali,
la soddisfazione (veicolo di motivazione)
e l’educazione;
- Alleniamo attraverso il gioco: aiuta a mantenere alti l’interesse e l’attenzione,
fonti di apprendimento;
- Insegniamo a pensare,
a decidere, a fare e provare senza
avere paura di sbagliare o di essere giudicati: l’atleta deve essere libero di esprimere le sue
potenzialità. Lasciamo del tempo per il gioco
libero e prendiamo spunto dai gesti che possono essere trasformati in esercizi
tecnici;
- Mettiamo delle regole,
ma facciamo in modo che non siano troppe e che non siano oppressive: dentro queste regole l’atleta deve avere la
possibilità di lasciar andare la sua fantasia
e la sua creatività;
- Rispettiamo noi stessi le
regole: solo
in questo modo potremmo essere dei modelli
credibili;
- Sviluppiamo il sentimento
sociale e la cooperazione, anche
attraverso piccole gare che facciano provare la sensazione della competizione e l’importanza di essere
un gruppo-squadra (anche negli sport
individuali si possono organizzare staffette a squadre).
E voi, quali strategie o
principi seguite per fare in modo che lo sport che praticate/insegnate sia uno
strumento di crescita?
Immagine: Google immagini
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