martedì 23 giugno 2015

A volte per vedere lontano bisogna...chiudere gli occhi!

La settimana scorsa abbiamo parlato dell’importanza che può assumere la visualizzazione in ambito sportivo. Come si diceva anche in un articolo di qualche mese fa (cliccaqui per leggerlo), essa può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la gestione delle emozioni, facilitare il recupero da un infortunio, perfezionare il gesto tecnico, controllare la fatica fisica o il dolore.

L’efficacia di questa pratica però dipende molto da quanto le immagini mentali si avvicinano alla realtà. Il primo trucchetto per fare in modo che la tecnica sia utilizzata al meglio è quello di creare, anche con l’aiuto di un esperto e dell’allenatore, uno scritto, che rappresenti quello che poi vogliamo riprodurre nella mente.

Il modello PETTLEP, sviluppato da Holmes e Collins nel 2001, aiuta proprio in questo, poiché suggerisce 7 elementi a cui prestare attenzione nella creazione di un lavoro basato sull’imagery:

1.  FISICO: sensazioni che ci manda il nostro corpo: stanchezza delle gambe, battito cardiaco accelerato, fiato corto…;
2.  AMBIENTE: il luogo in cui ci troviamo, i suoni, gli odori…;
3.  COMPITO: attenzione alle componenti che rendono possibile l’esecuzione del compito;
4.  TEMPO: il tempo di esecuzione reale deve essere molto simile a quello dell’esecuzione immaginata;
5.  APPRENDIMENTO: la visualizzazione va modificata in base all’apprendimento di nuove tecniche o gesti;
6.  EMOZIONI: descrivere emozioni simili a quelle realmente provate;
7.  PROSPETTIVA: interna (in prima persona) o esterna (mi vedo da fuori) a seconda dei momenti, del tipo di azione, del nostro carattere….

Questo particolare modello per la visualizzazione suggerisce, inoltre, che si immagini il gesto assumendo la postura tipica del movimento reale, in modo tale da permettere al cervello di ricevere le adeguate stimolazioni sensoriali

Immagine: Google immagini

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