La settimana scorsa abbiamo parlato dell’importanza che
può assumere la visualizzazione in
ambito sportivo. Come si diceva anche in un articolo di qualche mese fa (cliccaqui per leggerlo), essa può aiutare a ridurre
l'ansia e migliorare la gestione
delle emozioni, facilitare il recupero
da un infortunio, perfezionare il gesto
tecnico, controllare la fatica
fisica o il dolore.
L’efficacia di
questa pratica però dipende molto da quanto le immagini mentali si avvicinano alla realtà. Il primo trucchetto per fare in modo che la tecnica sia
utilizzata al meglio è quello di creare, anche con l’aiuto di un esperto e dell’allenatore, uno scritto,
che rappresenti quello che poi vogliamo riprodurre
nella mente.
Il modello PETTLEP,
sviluppato da Holmes e Collins nel 2001,
aiuta proprio in questo, poiché suggerisce 7
elementi a cui prestare attenzione nella creazione di un lavoro basato sull’imagery:
1. FISICO: sensazioni
che ci manda il nostro corpo: stanchezza delle gambe, battito cardiaco accelerato,
fiato corto…;
2. AMBIENTE: il luogo in
cui ci troviamo, i suoni, gli odori…;
3. COMPITO: attenzione alle componenti
che rendono possibile l’esecuzione del compito;
4. TEMPO: il tempo di esecuzione reale deve essere molto
simile a quello dell’esecuzione immaginata;
5. APPRENDIMENTO: la visualizzazione va modificata in base all’apprendimento di
nuove tecniche o gesti;
6. EMOZIONI: descrivere emozioni simili a quelle realmente provate;
7. PROSPETTIVA: interna (in prima persona) o esterna
(mi vedo da fuori) a seconda dei momenti, del tipo di azione, del nostro
carattere….
Questo particolare modello per
la visualizzazione suggerisce,
inoltre, che si immagini il gesto assumendo la postura tipica del movimento reale, in modo tale da permettere al
cervello di ricevere le adeguate
stimolazioni sensoriali.
Immagine: Google immagini
Nessun commento:
Posta un commento