Oggi vi parlo di una caratteristica indispensabile che deve possedere un atleta: il senso di autoefficacia.
Albert Bandura
fu il primo studioso a definire il concetto di autoefficacia e a sviluppare da esso una teoria, che, per la psicologia dello sport e il mental training, è
di fondamentale importanza.
Detta con parole (molto) povere, l’autoefficacia è la sensazione, la convinzione di essere in grado (o meno) di svolgere un determinato
compito con le proprie capacità e abilità e di ottenere il risultato sperato. Concretamente una
persona che dubita delle proprie
capacità penserà che le sue azioni raramente raggiungano l’effetto desiderato;
proprio per questo sceglierà obiettivi
o compiti più semplici e facilmente
raggiungibili rispetto ad una persona che è consapevole del proprio valore e crede nelle proprie risorse. Chi ha un elevato senso di autoefficacia, infatti, sarà portato a
cercare sfide sempre più stimolanti
e ad affrontare compiti difficili con meno
ansia e meno stress.
Andiamo, adesso, a vedere come i livelli di autoefficacia
influenzano la prestazione in ambito
sportivo: l’atleta che non riconosce le sue abilità e che non ha fiducia nelle stesse, raramente
si porrà obiettivi ambiziosi e sfidanti; sarà più probabilmente incline ad
adottare schemi di gioco o strategie già usate e consolidate, limitando in
questo modo la possibilità di apprendimento
e miglioramento. Al contrario,
l’atleta sicuro di se stesso e delle
proprie risorse cercherà di mettersi alla prova, di trovare
tattiche sempre migliori e di potenziare
continuamente la sua prestazione.
Una bella differenza!!
Sviluppare un forte
senso di autoefficacia deve essere, quindi, una priorità per tutti gli atleti e nel prossimo articolo vedremo come
è possibile farlo.
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