Quando si nomina la
visualizzazione, spesso si pensa al sognare ad occhi
aperti, ma essa è molto di più di una semplice fantasticheria.
Utilizzando questa tecnica in ambito sportivo è possibile, per
esempio, ridurre l'ansia e migliorare la gestione delle
emozioni, facilitare il recupero da
un infortunio, perfezionare il gesto tecnico,
controllare la fatica fisica o il dolore.
Tutto questo perché
la semplice immaginazione di un movimento o di una scena, provoca una sottile
stimolazione nervosa ai muscoli coinvolti e questo facilita la
memorizzazione del gesto o della situazione visualizzati.* Il
nostro cervello, infatti, non distingue molto bene un'azione
realmente compiuta da una soltanto immaginata.
Pensiamo all'esempio
pratico dell'ansia prima di una gara o di un incontro. Visualizzando
in maniera dettagliata tale momento e ripercorrendo i gesti, i
rumori, le sensazioni provate, le emozioni, i pensieri che lo
accompagnano mi preparo mentalmente ad affrontare tale
situazione, che, di conseguenza, diverrà familiare e quindi
più facile da affrontare.
La visualizzazione
non sostituisce l'allenamento fisico e tecnico, ma ne costituisce una
valida integrazione, soprattutto se effettuata con costanza
(occorrono pochi minuti al giorno) e con l'affiancamento di un
esperto, che vi aiuta a pianificarla e personalizzarla.
*Teoria
Psiconeuromuscolare di Jacobson (1930)
Immagine: Google immagini