Nell’articolo precedente
abbiamo visto come le motivazioni
all’attività sportiva variano in
base all’età, in base a ciò che il
bambino cerca nello sport e allo stadio di sviluppo in cui si trova.
Grazie ad una serie di
ricerche (Cei, 2005) sono stati individuati i principali fattori motivazionali che spingono il giovane atleta
all’attività sportiva:
- Acquisizione di status: il desiderio di essere
popolare, importante, di farsi notare degli altri;
- Forma fisica e abilità: la voglia di sentirsi in
forma, fisicamente attivo, acquisire e migliorare le proprie abilità, sfidare
se stessi;
- Squadra: il desiderio di far parte di un team, lo spirito di
squadra, il desiderio di cooperazione e quello di vincere insieme alla squadra;
- Rinforzi estrinseci: il sostegno proveniente da
amici, genitori, il rapporto con l’allenatore;
- Amici/divertimento: il desiderio di divertirsi,
di trarre piacere dallo sport, di stare con gli amici, andare in trasferta;
- Piacere per l’azione: il piacere dell’azione in
sé, del mettersi alla prova, del fare quella specifica attività sportiva;
- Consumare energia: il bisogno di scaricare il
nervosismo, di entusiasmarsi.
Nei più giovani (fino agli 11
anni) prevale la dimensione
affiliativa (desiderio di giocare con gli amici, di conoscerne di nuovi, di
divertirsi), mentre nella fase successiva dai
12 ai 14 anni emerge il desiderio di entusiasmarsi
e consumare energia. Solo dai 14 anni in poi emerge il bisogno di
mantenersi in forma e migliorare le
proprie abilità sportive.
“Conoscere quindi la spinta motivazionale che determina e mantiene il coinvolgimento sportivo degli atleti è molto complesso e i fattori che la determinano devono essere tenuti presenti nei programmi di allenamento giovanile per incentivare i giovani atleti alla pratica sportiva.”
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